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Buona giornata.

Sul Malawi i danni del ciclone Idai

Nei giorni passati le notizie dei telegiornali ci hanno raccontato del "Ciclone Idai" che si è abbattuto su Mozambico, Zimbabwe e Malawi.
All'inizio Aid Agencies Coordinate Response to Idai Cyclonesembrava che il Malawi fosse stato appena fiorato dal maltempo ma poi una lettera di Padre Piergiorgio Gamba, con la richiesta di aiuto, ci ha chiarito la drammatica situazione che sta vivendo la popolazione più povera.

21 marzo 2019 Balaka-Malawi
Sono stati lunghi i giorni a seguire le previsioni metereologiche. Mai avevamo vista tanta pioggia che continuava nella notte per riprendere ancora all’alba.
Ormai eravamo al termine della lunga stagione delle piogge, il grano cominciava a maturare nei campi. Quando come non mai era successo i fiumi hanno cominciato a straripare, le capanne letteralmente a sciogliersi, e assieme ai tanti feriti la lunga lista di oltre sessanta morti....  ......Anche in Africa la gente si sta abituando al nuovo vocabolario che parla di Cambiamenti Climatici. E si evidenziano giorno dopo giorno nelle stagioni irriconoscibili, piogge che non terminano nei mesi tradizionali, inondazioni dove l’acqua non era mai giunta. Il Ciclone IDAI ha colpito pesantemente il Mozambico e lo Zimbabwe. In particolare la città di Beira, con i suoi 500.000 abitanti, sulla costa dell’Oceano Indiano è completamente allagata mentre i fiumi che vengono dall’interno per settimane continueranno a portare ondate di acqua ai villaggi della costa.
Mentre le zone di Chikwawa e Nsanje a sud del Malawi tutto il raccolto è andato perso e contano i morti e le tante persone che mancano all'appello.
Nelle zone più in alto del Malawi la preoccupazione più grande è legata alla povertà delle costruzioni e delle case in particolare.
Capanne di fango già mezze divorate dalle termiti si sciolgono letteralmente. Tanti i feriti, ma soprattutto tante le casette che hanno visto cedere una parete di casa, o portare via le lamiere del tetto. Quando al Cecilia Youth Center abbiamo chiesto a chi si è rovinata la casa e non ha uno spazio dove rifugiarsi, oltre la metà dei ragazzi hanno raccontato della paura di vedersi crollare addosso la casa mentre tutto attorno era buio e non sapevano dove scappare.
Le previsioni purtroppo parlano ancora di giornate di pioggia. Piogge che fanno emergere la grande povertà del Malawi. Quelle che chiamano case sono strutture troppo fragili, così come quelle che chiamano aule scolastiche o stanze da ospedale non riescono a sopravvivere queste nuove stagioni.
In questa situazione di emergenza la gente ci chiede rotoli di plastica da stendere sui tetti delle capanne e dare un momento di tregua alle capanne che si stanno sciogliendo.
Oltre le case per tantissime famiglie è anche il dramma della perdita del raccolto.
A chi è più provato dall’alluvione, a chi ha perso il raccolto in cui sperava per sopravvivere alla fame, vogliamo poter offrire un sacco di grano.
50 Kilogrammi di granoturco costano in moneta locale, Malawi Kwacha 10,000. e corrisponde a Euro 12.
Per i giorni a venire, quando l’acqua si sarà ritirata e i villaggi avranno contato i loro morti e ricostruito le capanne,
un sacco di grano sarà il dono migliore per chi deve ricominciare daccapo con una nuova capanna e un nuovo campo da seminare.
Un sacco di grano che vorremmo offrire in particolare a tutti gli orfani del Malawi ai più poveri che non si sentano abbandonati. 
Un carissimo saluto da un Malawi che ha parzialmente evitato una tragedia e che vuol rinascere per continuare un cammino di vera crescita e vittoria sulla fame.
Piergiorgio Gamba
Missionari Monfortani del Malawi

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